Il Torronificio sta proprio all’ingresso del paese, una bella costruzione dalle ampie capriate in legno scuro che si confonde con la roccia calcarea dello sfondo.
Visitare la “fabbrica del torrone” è un’esperienza quasi mistica, fuori dal tempo. Un ambiente sereno, familiare, dove si intrecciano modernità e tradizione. A fare gli onori di casa c’è la signora Patrizia, una donna con le idee chiare che conosce il sacrificio e il lavoro. Le sue sono le braccia forti delle donne barbaricine. Poco dietro di lei lo sguardo attento del signor Gianni, suo marito. È un lavoro di squadra il loro, fortificato dall’amore reciproco e da quello per il torrone.
Lui prepara l ’impasto, dosa il miele, sceglie le nocciole migliori dal palmo della sua mano, conosce i segreti dell’arte antica. Lei dispone, tratta, organizza e chiude accordi. I figli, Marianna e Antonio, sono la nuova generazione. I figli guardano come si fa, imparano. Sanno di essere il futuro del Torronificio Pili.